Carrello

 

PROGETTO RESTAURO MONOPLANO GABARDINI

CARRELLO

Il carrello non è presente nelle fotografie di archivio sia a Venegono sia nelle immagini della esposizione al museo di Taliedo.

Le ruote presenti sul velivolo sono di pari diametro ma di dimensioni diverse la destra cerchio di 7 cm. la sinistra cerchio di 6 cm. anche il mozzo risulta di dimensini e diametro diverso.

I raggi ruota sx sono 22 quelli della ruota dx 32. Si renderà necessario il reperimento e la sostituzione di una delle due ruote, previa verifica di conformità rispetto alle ruote originariamente montate.

Il Gabardini, come ci è arrivato, montava due ruote, prive di copertoni, di tipo diverso; quando Koloman Mayrhofer osservò le ruote ne scartò una ritenendola di origine tedesca e, la rimanente venne comunque ritenuta non appartenente al Gabardini perchè di diametro troppo grande.

Ci siamo mossi da questa osservazione facendo prima realizzare un mozzo identico a quello della ruota italica, successivamente ci siamo recati presso la ditta Italcerchio S.r.l. di Brivio dove il Sig. Lorenzo Pagani si è reso disponibile a realizzare la nuova ruota adottando anche un cerchione di diametro più piccolo, rispondente alle indicazioni di Koloman, confermate dalla osservazione di molte foto del Gabardini.

Italcerchio S.r.l. ha anche provveduto a smontare la ruota esistente e a montare sul mozzo originale nuovi raggi e nuovo cerchio di diamentro corretto.

A questo punto le ruote realizzate con le seguenti caratteristiche sono giunte a Pisa:

Cerchi modello UNI 1,60×21 con 32 fori personalizzati di 7,5 mm di diametro, angolatura radiale 7° ed angolatura laterale 17°. Raggi diametro stelo 4 mm, angolo collo 90°, lunghezza 255 mm montati in 3^ centrata.

Pneumatici  3,00×21 rigato storico.

Per quanto riguarda le ruote rimane da decidere due cose, la prima se grattare via delicatamente dai copertoni  la marca e la composizione che parla di naylon ecc.

La seconda il colore da dare al tutto, le ruote che erano sul nostro Gabardini erano dipinte di nero opaco, altrettanto pare nelle foto ma potrebbe semplicemente essere sudiciume.

Per quanto riguarda, invece, l’asse portante le ruote, parto da una osservazione, le foto storiche che mostrano il nostro Gabardini al museo Caproni lo rappresentano privo di ruote e appoggiato al suolo con i pattini.

L’asse portante le ruote è estremamente pesante e questo mi fa pensare che sia stato realizzato successivamente acchiappando il primo tubo capitato a portata di mano del giusto diametro.

Tutto questo con una osservazione che può essere fuorviante, l’asse va bene per la ruota italiana ma dalla parte opposta è stato saldato un altro pezzo di tubo perchè la ruota tedesca aveva il mozzo più lungo ed anche di diametro maggiore infatti la ruota è stata rimboccolata con una boccola in ottone.

Io propongo di adattare l’asse esistente alle nuove ruote, realizzare una ghiera forata portante il buloncino di bloccaggio. Penso che l’asse non sia originale ma penso anche che sia meglio un falso storico che un falso moderno.

 

Carrello 1: Vista anteriore

Carrello 2: laterale destra

Carrello 3: laterale sinistra

Carrello 4: Particolare collegamento ruota mozzo destro con evidente la boccola per raggiungere il giusto diametro e il bulloncino di fissaggio. In basso particolare collegamento mozzo sinistro con buloncino di fissaggio, questa è la ruota prescelta il cui mozzo è stato utilizzato.

Carrello 5: Diverso spessore del cerchio delle due ruote.

Carrello 6: Velivolo in magazzino a Venegono

Carrello 7: I due mozzi ruota, quello originale è il verticale

Carrello 8: La ruota durante il montaggio a Brivio

Carrello 9: Le due ruote sull’assale, i copertoni non sono in sede e privi di camera d’aria

Carrello 10: Particolare routa assale

 

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